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Il “non inverno”? Ecco da cosa dipende

Temperature primaverili, sole, assenza di piogge. Colpa di El Nino, forse, colpa di un Vortice Polare in forma smagliante, certo. No, non spaventatevi, non c’è niente di difficile. Il Vortice Polare non è altro che un enorme Vortice di Bassa Pressione, alimentato da aria gelida, che nel corso del semestre freddo staziona sulla verticale del Polo. Non c’è d’estate per ovvi motivi, al suo posto troviamo un’Alta Pressione.

Nel corso del semestre può subire modifiche sostanziali, sia di forma che di posizionamento. Può allungarsi, può dirottare il freddo verso sud, ma può anche determinare persistenti fasi anticicloniche alle medie latitudini. Ed è ciò che sta accadendo ora. Ma qual è il motivo? Beh, per farla breve e semplice vi diciamo che il Vortice Polare può subire processi di riscaldamento o di raffreddamento. Nell’ultimo mese s’è raffreddato come non mai, ciò significa che il carburante a sua disposizione è cresciuto esponenzialmente e ciò non fa altro che favorirne il compattamento. Quanto scritto si evince dalla mappa previsionale allegata (è la previsione GFS – modello matematico americano – per il prossimo 18 dicembre):

La situazione prevista ad alta quota per la giornata del 18 dicembre.

Siamo ad alta quota (500 hPa corrispondono a circa 5500 metri d’altitudine) e quel che si nota è un enorme pallone gelido sul Circolo Polare Artico. Alle medie latitudini, invece, si scorgono varie cellule anticicloniche e l’assenza di perturbazioni significative. Fortunatamente sembra che il processo di raffreddamento stia per terminare, ma considerando che fenomeni a così ampia scala e a carico di strutture mastodontiche il condizionamento sul nostro tempo rischia di protrarsi almeno per un’altra decina di giorni.

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